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LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI
(BIRDWATCHERS)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 22 maggio 2009
 
di Marco Bechis, con Claudio Santamaria, Chiara Caselli, Abrisio da Silva Pedro, Alicelia Batista Cabreira (Italia, 2008)
 
Non è FITZCARRALDO di Werner Herzog, non MISSION di Roland Joffé e nemmeno LA FORESTA DI SMERALDO di John Boorman. Indagando di nuovo fra le piaghe dell'America Latina (il Brasile dei Guarani) dopo le sue impressionanti discese all'inferno di GARAGE OLIMPO e di FIGLI, Marco Bechis, grande, serio e forse per questo non sufficientemente noto cineasta crea un film diverso e non solo curioso, finalmente nell'ottica degli indiani. Con i bianchi come fossero visti da loro, tutto all'opposto dei BIRDWATCHERS del titolo originale, i turisti che dal fiume li fotografano eccitati, accolti da qualche freccia che cade nell'acqua. Quando, nella sequenza che segue, vediamo che i selvaggi sono comparse assoldate per l'occasione, per poi essere rispediti nella loro riserva.

A questo popolo ridotto a scimmiottare se stesso, Bechis ha dedicato uno dei rari film degni di essere definiti antropologici. La verità di un documentario, che nasce nella condivisione del dramma di un popolo del Mato Grosso decimato nel tempo. Alleata all'emozione creata dalla drammaturgia: nella quale i bianchi, ridotti al ruolo di comprimari, assistono ai suicidi di chi sceglie d'impiccarsi all'interno di quanto rimane della foresta.


   Il film in Internet (Google)

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